| Una vita bio
Musei eco-friendly, laboratori di valori
Musei come presìdi territoriali di cultura, custodi di patrimoni che generano innovazione. Musei come spazi d’incontro e contaminazione sociale, di formazione e collaborazione con gli ambiti didattici locali. Luoghi pubblici e multidisciplinari che sempre più diventano paladini di visioni coraggiose, recependo il meglio della ricerca e ridefinendo la mission in ottica Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Responsabilità ambientale, buone pratiche nella gestione di risorse e logistica, progettazione in bioarchitettura, risparmio energetico, ma non solo: scelte curatoriali orientate a tematiche ecologiche e d’integrazione tra arte, scienza, antropologia e zoologia. Questa tendenza di pubblica utilità non investe solo i musei di storia naturale e delle scienze, ma abbraccia anche le sedi museali del design, della pianificazione e rigenerazione urbana, della mobilità, della bioingegneria dei materiali. Nascono i “musei diffusi” e i “musei integrati”, grazie a network di partecipazione tra sedi e Istituzioni (a oggi 30 musei coinvolti a livello nazionale nel progetto promosso nel 2020 dal Ministero dell’Ambiente, icom-italia.org e muse.it).
Il MUSE di Trento è tra questi: un museo ecosostenibile a 360°, nato nel quartiere Le Albere con la riqualificazione progettuale di Renzo Piano dell’ex area Michelin. Certificato LEED Gold, è impostato sulla creazione di percorsi pedonali e di trasporto pubblico. La struttura a cinque piani culmina con una serra tropicale che interpreta le biodiversità planetarie. Un sistema di tende comandate da sensori di temperatura riduce l’irraggiamento nelle ore estive e lo facilita d’inverno. Una cisterna per il recupero delle acque piovane permette di raggiungere risparmi cinque volte maggiori del normale. A ottobre 2021 il MUSE inaugura la nuova Galleria della sostenibilità, 400mq sui cambiamenti globali e le sfide future, con area dedicata a interviste intergenerazionali. A Rovereto ha sede il Mart, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, tra due palazzi settecenteschi in un edificio disegnato dall’architetto svizzero Mario Botta. Dispone di uno speciale software per il controllo delle luci che si traduce in risparmio elettrico del 25%. Le emissioni prodotte per la realizzazione di convegni ed eventi sono compensate con progetti di riforestazione.
Due esempi di un panorama museale in crescita, che sta portando il settore ai vertici della qualità mondiale. Musei a cielo aperto come Arte Sella e piccoli, preziosi ecomusei che raccontano le tradizioni locali come risorse di valli intere: Terra del Castelmagno, luogo di cultura occitana; MMM Corones, l’ultimo dei Messner Mountain Museum su progetto di Zaha Hadid, l’Ecomuseo delle miniere a Gorno (BG) sulla storia della secolare attività trasformata dalla salvaguardia ambientale. Il sistema Musei di Capodimonte è un'altra realtà di livello alto, in quanto a valorizzazione naturale e pratiche culturali e sociali. Come pure il magnifico Museo Egizio torinese, con le iniziative sulla fruizione totale e sul verde per tutti (Cortile aperto: flora dell’antico Egitto a portata di mano). E i nuovi spazi della storia d’impresa responsabile: il Museo Salvatore Ferragamo a Firenze è un esempio-gioiello. Mostra come anche la moda possa fare la sua parte se guidata da un pensiero sostenibile nell’intero processo produttivo (certificato ISO 20121 per il sistema di gestione ambientale).